Tarocchi e Costruttori del Tempio

» Posted by on Giu 27, 2017 | Commenti disabilitati su Tarocchi e Costruttori del Tempio

Numerosi e tutti coerenti tra loro sono i piani simbolici in base ai quali è possibile interpretare il significato delle immagini contenute nei Tarocchi. Alcuni Arcani, ad esempio, raffigurano degli elementi riconducibili al simbolismo utilizzato dalla Massoneria, Ordine iniziatico i cui membri, detti frammassoni, affermano di operare per l’elevazione spirituale della famiglia umana. La Massoneria moderna o speculativa, sorta tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, si considera erede della Tradizione Muratoria operativa dei secoli precedenti, e da quest’ultima ha tratto il proprio bagaglio simbolico. I Muratori operativi dotavano di un’impostazione esoterica i propri progetti architettonici: per questi uomini, infatti, esisteva un parallelismo tra la costruzione di una cattedrale e l’elevazione spirituale dell’individuo. I Muratori operativi, a loro volta, avevano tratto ispirazione dall’opera dei Costruttori del Tempio di Salomone: questo edificio, terminato nel X secolo a.C., è considerato il primo Tempio di Gerusalemme, ma rappresenta simbolicamente anche il Tempio Spirituale cui si riconducono i frammassoni, che vedono nel suo principale Architetto, Hiram di Tiro, la figura per eccellenza del Gran Maestro.

L’autore Carlo Bozzelli, che affronta questo tema nel libro “Il Codice dei Tarocchi”, afferma che il monaco Giovanni Cassiano, fondatore nel V secolo d.C. dell’Abbazia di San Vittore in Provenza, sarebbe l’autentico custode dell’insegnamento contenuto nei Tarocchi, la cui origine risalirebbe al primo secolo dopo Cristo. Ho parlato di questo argomento nella pagina dedicata al Duomo di Orvieto. Qui, invece, desidero sottolineare il fatto che, secondo quanto affermato da Bozzelli, Cassiano si sarebbe esplicitamente ispirato, nella fondazione dell’Ordine di San Vittore, all’opera compiuta da Hiram di Tiro, l’eccellente Architetto del Tempio di Salomone.

Facciamo ora un balzo di oltre tredici secoli rispetto all’epoca in cui Cassiano raggiunse la Francia per fondare l’Abbazia di San Vittore: approdiamo così al 1761, anno in cui l’incisore Nicolas Conver realizzò il mazzo di Tarocchi di Marsiglia che, pur sbiadito e alterato dal tempo, è tuttora conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi. Conver fu insignito del titolo di “Maestro Cartaio, incisore alla corte del Re”, fatto che lo innalzava ai vertici della categoria della sua epoca. Gli esperti riconoscono che i tratti del suo gioco rappresentano il più elevato esempio di perfezione mai raggiunto: sulla base delle immagini contenute nel mazzo di Conver è stato infatti possibile, in tempi recenti, restaurare e ricondurre all’antico splendore i Tarocchi di Marsiglia.

Nell’immagine che segue, viene proposto un confronto tra due Arcani del mazzo di Conver e le corrispondenti lame del mazzo restaurato da Camoin e Jodorowsky:

Appeso_Temperanza

Nicolas Conver può essere dunque considerato l’autentico custode della tradizione che, in tempi ben più remoti, diede origine alle immagini oggi conosciute come Tarocchi. Secondo Carlo Bozzelli, però, Conver sarebbe anche appartenuto ad una confraternita segreta di stampo massone. Questo elemento costituirebbe un filo invisibile in grado di congiungere l’opera dell’incisore marsigliese con quella del monaco Giovanni Cassiano: quest’ultimo infatti, come detto, nel perseguire la propria missione esistenziale si sarebbe ispirato al simbolismo dei Costruttori del Tempio di Salomone.

Molti sarebbero gli elementi contenuti nei Tarocchi di Conver che proverebbero la relazione dell’incisore marsigliese con la Massoneria e l’Ordine del Tempio. Vediamo qualche esempio.

I due simboli forse più noti della Massoneria sono la squadra e il compasso: la squadra rappresenta lo spazio terrestre e l’intelligenza pratica, mentre il compasso simboleggia lo spazio celeste e l’intelligenza spirituale. Nei Tarocchi di Conver, questi elementi compaiono in maniera piuttosto evidente in almeno tre Arcani:

Squadra_compasso

Un compasso appare sopra il braccio destro del Paggio di Spade. Sulla veste del Paggio di Bastoni, all’altezza del suo braccio destro, compare invece una figura triangolare che è, in realtà, una squadra; un’analoga forma triangolare è riscontrabile nella posizione delle braccia del Paggio, il quale sembra intento a misurare il mondo che lo circonda. Osserviamo ora l’Imperatore: al centro della sua corona è raffigurato un compasso, mentre il simbolo della squadra è celato all’interno della sua gamba destra, piegata in modo da formare una V.

Altri “indizi”, sapientemente occultati, sono ben più difficili da rilevare agli occhi dei profani. I Tarocchi di Marsiglia sono disseminati di immagini “strane”, che sembrano realizzate da un disegnatore inesperto o addirittura disattento: questi presunti errori, però, sono stati inseriti intenzionalmente allo scopo di celare messaggi di varia natura. Se osserviamo da vicino il Matto, ad esempio, possiamo notare che egli impugna il bastone a forma di cucchiaio con la mano sinistra ma, in modo apparentemente inspiegabile, lo tiene appoggiato sulla spalla destra:

Costruttori_Matto

Bozzelli fa notare che questa posizione del bastone costituisce, in realtà, un segnale di riconoscimento tipico di alcune società segrete dell’epoca di Conver.

Altri particolari interessanti sono contenuti negli Arcani XV, Il Diavolo, e XVIIII, Il Sole. Sul petto del personaggio di sinistra dell’Arcano XV, come pure sul torace del bambino di destra dell’Arcano XVIIII, compaiono tre puntini:

Costruttori_Diavolo-Sole

Si tratta, ancora una volta, di un codice utilizzato da alcune società segrete del passato. Nel simbolismo dei Costruttori del Tempio, i tre punti corrispondono, a seconda della loro disposizione, ad uno dei quattro elementi (triangolo equilatero = terra; triangolo rettangolo = acqua; triangolo isoscele = fuoco; triangolo scaleno = aria). Nell’Arcano XV i tre punti, disposti in modo da formare un triangolo equilatero, rappresentano l’elemento terra, ovvero la materia alla quale i tre personaggi della carta sono ancorati e di cui il Diavolo è il principe indiscusso. Secondo Bozzelli, in effetti, questo Arcano rappresenterebbe in maniera codificata un rituale iniziatico massone, nel quale il candidato compare di fronte agli altri membri con il petto denudato e con una corda intorno al collo. Nell’Arcano XVIIII, i tre punti sul costato del personaggio di destra formano invece un triangolo isoscele ad indicare l’elemento fuoco, di cui il Sole è naturalmente costituito.

Questi e molti altri messaggi codificati all’interno dei Tarocchi di Nicolas Conver attesterebbero l’appartenenza del loro autore ad una confraternita segreta legata alla Massoneria e al simbolismo dei Costruttori del Tempio.