Tarocchi di Marsiglia: uno sguardo d’insieme

I Tarocchi di Marsiglia si compongono di 78 carte, cui viene attribuito il nome di Arcani, che si suddividono in due gruppi: 22 Arcani detti “maggiori” e 56 Arcani detti “minori”. Mentre i “maggiori” descrivono un processo umano universale, che racchiude in sé tutti gli aspetti dell’essere, i “minori”, suddivisi in quattro tipologie o “semi”, rimandano agli aspetti quotidiani dell’esistenza (Spade = pensieri; Coppe = emozioni; Bastoni = desideri; Denari = necessità fisiche). Si tratta di due vie complementari: gli Arcani Minori sono come le quattro pareti di un tempio costituito dagli Arcani Maggiori.

Ciascun Arcano è racchiuso all’interno di un rettangolo le cui proporzioni sono quelle di un doppio quadrato. Gli Arcani Maggiori sono costituiti da 22 carte, di cui 21 numerate e una sola, Il Matto, priva di numero: Il Matto, infatti, è colui che idealmente percorre l’intera serie degli Arcani Maggiori fino a raggiungere la realizzazione suprema simboleggiata dall’Arcano XXI, Il Mondo.

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In base a questo schema, gli Arcani Maggiori vengono suddivisi in due serie, di cui la prima (Arcani da I a X) rappresenta personaggi umani o animali all’interno di scene caratterizzate da una chiara connotazione storica o sociale; nella seconda serie (Arcani da XI a XX), invece, i personaggi e le situazioni assumono un carattere allegorico simile a quello del sogno: appaiono, infatti, creature simboliche, angeli e diavoli, terra e acqua, astri e manifestazioni energetiche di vario tipo. I protagonisti della serie I-X sono ricettivi verso il Cielo, mentre quelli della serie XI-XX sono attivi verso la Terra.  

Possiamo affermare che gli Arcani della prima serie rappresentano le istanze della personalità, mentre quelli della seconda serie si riferiscono al riconoscimento del progetto dell’Anima: i Tarocchi, infatti, nel loro complesso sono una metafora del viaggio mediante il quale la personalità umana si ricongiunge (e si riconcilia) con l’Anima Universale.  

Si può notare che esistono degli elementi in comune tra le carte che si trovano incolonnate una sull’altra, vale a dire quelle che si trovano allo stesso livello nella scala decimale: ad esempio, Il Mago (I) e La Forza (XI) hanno un cappello quasi identico a forma di infinito; Il Papa (V) e il Diavolo (XV) raffigurano similmente un personaggio più elevato che incombe su due accoliti più piccoli; Il Carro (VII) e La Stella (XVII) sono accomunati dalla presenza di un cielo stellato, che però nel primo caso è artificialmente riprodotto su un baldacchino, mentre nel secondo domina come potente elemento cosmico. In generale, sono numerosi gli elementi che permettono di operare dei significativi collegamenti tra gli Arcani, indipendentemente dal loro grado di appartenenza.   

Osserviamo ora il modo in cui sono scritti i numeri degli Arcani, sia maggiori che minori. Nella numerazione vengono utilizzati i numeri romani; tuttavia ci imbattiamo in una apparente anomalia che riguarda la grafia dei numeri quattro, nove, quattordici e diciannove.

Infatti, nei numeri romani tradizionali: il 4 si scrive IV (vale a dire 5 meno 1); il 9 si scrive IX (vale a dire 10 meno 1); il 14 si scrive XIV (vale a dire 15 meno 1); il 19 si scrive XIX (vale a dire 20 meno 1). Nei Tarocchi, invece: il 4 si scrive IIII (cioè 1+1+1+1); il 9 si scrive VIIII (cioè 5+1+1+1+1); similmente, il 14 si scrive XIIII e il 19 si scrive XVIIII.

Ciò significa che i Tarocchi sono progressivi, ovvero tendono a sommare piuttosto che a sottrarre: descrivono infatti un graduale sviluppo della Coscienza nel quale non è contemplato alcun concetto di perdita o di arretramento.

In questo senso è interessante notare che i 22 Arcani Maggiori possono essere suddivisi in 11 coppie la cui somma dà 21, il numero della realizzazione: ognuna di queste coppie potrebbe rappresentare un possibile cammino verso tale traguardo. Ad esempio: l’energia primordiale del Matto (senza numero, quindi corrispondente a zero) si incarna nella realizzazione totale rappresentata dall’Arcano XXI, Il Mondo; un giovane, rappresentato dall’Arcano I, Il Mago, lungo il proprio cammino iniziatico riceve l’irresistibile chiamata dell’Angelo dell’Arcano XX, Il Giudizio. E così via…

Sempre a proposito della progressione numerica dei Tarocchi, facciamo alcune considerazioni preliminari a proposito degli Arcani Minori. Ciascun seme si compone di quattordici carte di cui le prime dieci rappresentano i dieci gradi dei Tarocchi (argomento che affronterò prossimamente in una serie di articoli dedicati), mentre le ultime quattro (figure o carte di corte) sono prive di numero ma, nonostante ciò, sono ordinabili secondo uno schema rigoroso: 1) Paggio; 2) Regina; 3) Re; 4) Cavaliere. Questa è, ad esempio, la progressione delle figure relative al seme di Denari:

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Per quanto riguarda le prime dieci carte di ciascun seme, occorre notare che i Denari hanno una particolarità rispetto alle altre tre tipologie: mentre le carte di Spade, Coppe e Bastoni sono numerate ai lati per mezzo di numeri romani, i Denari sono privi di numero. In un prossimo articolo mi soffermerò sulle possibili motivazioni di questa difformità.