Le burle del Diavolo

» Posted by on Apr 7, 2017 | Commenti disabilitati su Le burle del Diavolo

Diavolo_replica

Ho già parlato di come, nei Tarocchi, vi siano molti simboli che si rincorrono e si richiamano reciprocamente, fino a disegnare una trama sottile e ricca di significato. Un buon rappresentante di questa caratteristica è l’Arcano XV, Il Diavolo, che rimanda, in maniera un po’ bizzarra, alla simbologia contenuta in diversi altri Arcani Maggiori. Un confronto molto interessante è, ad esempio, quello che è possibile operare tra l’Arcano XV e l’Arcano XVIIII, Il Sole:

Diavolo_Sole

In entrambe le carte vi è un personaggio dominante rispetto a due accoliti più piccoli, i quali appaiono prigionieri delle proprie pulsioni nella prima carta, ma finalmente liberi nella seconda. Diversi elementi ci permettono di affermare che le due creature dell’Arcano XV sono l’“alter ego” dei bambini dell’Arcano XVIIII: il collare che tutti e quattro indossano, la coda che tre di loro hanno, i tre puntini disposti a triangolo sul petto del personaggio di sinistra ne Il Diavolo e sul costato del bambino di destra ne Il Sole. Occorre osservare che, dei due piccoli prigionieri del Diavolo, quello di sinistra, dall’aria piuttosto sveglia, è una femmina, mentre quello di destra, dallo sguardo un po’ spento, è un maschio: i tre puntini, simboli dell’ideale divino, disegnati sul petto della femmina indicano che è il principio femminile a tendere per primo verso l’illuminazione, mentre quello maschile segue a ruota. I due accoliti del Diavolo hanno una coda che pare estendersi all’infinito; la coda è presente anche nell’Arcano XVIIII, nel bambino di sinistra, ma in questo caso si presenta mozzata: è infatti il simbolo di un’animalità che non è stata eliminata, bensì domata. Le due creature dell’Arcano XV sono prigioniere ed egoiste, come evidenziato anche dalle loro mani tenute nascoste dietro la schiena; i bambini dell’Arcano XVIIII, invece, hanno le mani protese vicendevolmente nell’atto di fornirsi reciproco aiuto: il bambino di destra sta aiutando l’altro, che sembra avere qualche difficoltà di vista, a emergere dal fiume della vita e ad approdare sull’isola che rappresenta un mondo nuovo, quello dell’amore disinteressato. Il Diavolo è bloccato sul suo piccolo piedistallo, che simboleggia il desiderio di controllare lo spazio e di fermare il tempo, mentre il Sole splende eternamente nello spazio infinito del cielo, e il muretto costruito sotto il Suo sguardo non costituisce un recinto ma, al contrario, serve ad eliminare l’idea del possesso proteggendo i due bambini dai vincoli del passato.

Ancora più sorprendente, però, è l’analogia esistente tra Il Diavolo e la carta immediatamente successiva a quella del Sole: sto parlando dell’Arcano XX, Il Giudizio.

Diavolo_Giudizio

Confrontando i due Arcani, possiamo nuovamente notare in entrambi la presenza di un essere dominante (il Diavolo nel primo caso e l’Angelo nel secondo) rispetto a delle creature più piccole. Come nell’Arcano XV troviamo a sinistra un personaggio femminile e a destra un personaggio maschile, così nell’Arcano XX abbiamo a sinistra una donna e a destra un uomo; mentre, però, nella prima carta è il principio femminile ad apparire più “sveglio”, nella seconda è l’uomo a guardare in alto, in direzione dell’Angelo: evidentemente è lui a recepire per primo la chiamata, mentre la donna lo guarda in attesa di una qualche indicazione. Al posto del piedistallo sul quale troneggia il Diavolo, nell’Arcano XX compare una tomba dalla quale emerge un quarto personaggio, ovvero la Coscienza.

La bizzarra somiglianza tra queste due carte appare in tutta la propria evidenza grazie ad un piccolo gioco di sovrapposizione:

Giudizio_su_Diavolo

Qual è il significato di questa continuità tra Il Diavolo, Il Sole e Il Giudizio? Certamente il fatto che sono proprio le nostre più profonde pulsioni (talvolta inconfessabili e quasi sempre incomprensibili agli occhi della ragione) a spingerci verso il compimento della nostra missione esistenziale e a permetterci, infine, di realizzare l’incontro supremo, quello con la Coscienza.