Le Carte di Corte

Ciascun seme dei Tarocchi è costituito, come abbiamo visto, da 10 carte numerali e 4 figure; queste ultime, dette anche “carte di corte”, non hanno numero ma sono comunque ordinabili in base a questa sequenza logica: 1) Paggio; 2) Regina; 3) Re; 4) Cavaliere.

Carte di Corte

Il fatto che si tratti di tre uomini e una donna non deve far pensare ad una forma di discriminazione sessuale: questi personaggi infatti sono simboli del modo in cui viene sviluppata la padronanza dei vari aspetti dell’esistenza e, in una lettura, ciascuno di essi può rappresentare sia un uomo che una donna. In effetti, la difficoltà che si può riscontrare nell’interpretazione delle figure risiede nel fatto che non è sempre agevole comprendere se esse rappresentino noi stessi oppure altre persone che si pongono in relazione con noi. In un tiraggio, tuttavia, è possibile che una figura rappresenti al tempo stesso il consultante e un altro soggetto che si rapporta a quest’ultimo: ciò che abbiamo dentro di noi, infatti, attrae inevitabilmente nel nostro “territorio” persone dalle vibrazioni simili alle nostre.

L’ordine che si può attribuire alle carte di corte non è quello tradizionalmente accettato, che pone il Cavaliere prima (ovvero al servizio) della Regina e del Re, proprio perché tra queste figure esiste soltanto una gerarchia di tipo simbolico, che consiste nella progressiva capacità di padroneggiare l’aspetto dell’esistenza rappresentato dal seme di appartenenza.       

I Paggi si trovano al primo posto perché non hanno ancora maturato una decisione, sono ancora incerti tra l’azione e l’inazione, sospesi tra desiderio e paura. Nella numerologia dei Tarocchi, si trovano tra i gradi 2 e 3, ovvero tra la gestazione e la prima azione.

Le Regine si identificano totalmente con il loro seme di appartenenza, di cui si considerano proprietarie. Confinate nel proprio ambito, tendono alla rigidità e disdegnano il mondo esterno. Si trovano tra i gradi 4 e 5 della numerologia, ovvero tra la stabilità e la tentazione rappresentata da un nuovo ideale.

I Re conoscono e padroneggiano il proprio regno, ma sentono già il desiderio di separarsene: sanno, infatti, che esiste tutto un mondo fuori, ovvero energie diverse da quella rappresentata dal seme di appartenenza. Ciò risulta evidente dal fatto che tutti i Re impugnano saldamente il proprio simbolo ma hanno lo sguardo diretto altrove, verso un punto lontano. Nella numerologia dei Tarocchi, essi si trovano tra i gradi 6 e 7, ovvero tra il piacere e l’azione nel mondo.

I Cavalieri, che rappresentano la perfezione del proprio seme di appartenenza, sorgono dalla consapevolezza dell’esistenza dell’Altro, dell’Altrove. Essi veicolano all’esterno l’energia creata per opera delle figure precedenti: sono dunque simbolo di comunicazione ma anche di conquista. Poiché si trovano già a superare i propri simboli, occupano logicamente l’ultimo posto nell’elenco delle figure. Dal punto di vista della numerologia, si trovano tra la perfezione dell’8 e la crisi attiva del 9. In groppa al proprio destriero, essi si apprestano ad abbandonare il proprio seme e a dirigersi verso il seme successivo.