Ermete Trismegisto tra i Tarocchi e il Duomo di Siena

» Posted by on Ago 19, 2017 | Commenti disabilitati su Ermete Trismegisto tra i Tarocchi e il Duomo di Siena

Duomo di Siena

Il Duomo di S. Maria Assunta a Siena, costruito tra il 1229 e il 1382, è un insigne esempio di architettura romano-gotica. Di particolare pregio e interesse è il suo pavimento, interamente ricoperto da tarsie marmoree: realizzate tra il 1369 e il 1547 da oltre quaranta artisti, queste appaiono come tessere di un grande mosaico. La tarsia posta davanti all’ingresso principale presenta però una singolarità, dal momento che ciò che vi è raffigurato ha ben poco a che fare con la tradizione cristiana: vi si trova infatti l’immagine di Ermete Trismegisto, figura mitica e simbolica che riassume in sè le caratteristiche del dio egizio Thot (considerato l’inventore della scrittura, dell’alchimia e delle scienze) e del corrispondente dio greco Hermes.

Ermete Trismegisto

Nella tarsia, Ermete è rappresentato come un saggio venerando che consegna un volume ad un personaggio posto alla sua destra; la sua mano sinistra è invece poggiata su una lapide sorretta da due sfingi alate, sulla quale sono riportati alcuni versi di due antichi libri attribuiti allo stesso Ermete e facenti parte del cosiddetto Corpus Hermeticum. Alla base del mosaico, un cartiglio in latino recita: «Ermete Mercurio Trismegisto, contemporaneo di Mosè».

Ermete Trismegisto compare anche nei Tarocchi, impersonato dall’Eremita (Arcano VIIII). Ciò spiega la singolarità del nome originale del cartiglio, L’HERMITE: in francese, infatti, la dicitura corretta è ERMITE, e la lettera H è stata aggiunta proprio per sottolineare la corrispondenza tra questa figura e l’Hermes greco, altro volto del Thot egizio.

L'Eremita

Nei Tarocchi, all’Eremita (Arcano VIIII) segue la Ruota della Fortuna (Arcano X), sulla cui sommità troneggia una sorta di sfinge alata che porta una corona sul capo, simbolo della sua regalità. Sorprendentemente, un’immagine molto simile è contenuta in un’altra tarsia del pavimento del Duomo di Siena: si tratta di una ruota a otto raggi dominata da un imperatore assiso in trono e lungo la quale altri tre personaggi cercano di salire o scendere.

La Ruota

Mentre la presenza dell’immagine di Ermete Trismegisto appare del tutto incongrua all’interno di una chiesa cattolica, perfettamente comprensibile, in un luogo di culto di epoca medievale, è la raffigurazione della ruota, simbolo di ciclicità assai diffuso a quei tempi. Ciò che sorprende, però, è la similitudine tra le immagini di Ermete e della ruota e i relativi Arcani dei Tarocchi. A quanto pare, la tarsia che raffigura la ruota sarebbe stata realizzata nel 1372, quando i Tarocchi – almeno ufficialmente – non esistevano ancora. La tarsia sulla quale è impressa l’effigie di Ermete dovrebbe risalire invece al 1488, quando da moto tempo ormai aveva preso avvio la produzione dei Tarocchi: è lecito supporre, dunque, che il Duomo di Siena contenga degli espliciti riferimenti agli Arcani, anche in ragione del fatto che, secondo la tradizione esoterica, essi sarebbero stati creati proprio da Ermete Trismegisto, sotto forma di un’opera conosciuta come Libro di Thot.