Perchè questo blog

Desidero semplicemente condividere la mia passione per i Tarocchi di Marsiglia, che sono i “veri” Tarocchi, quelli cioè da cui hanno avuto origine tutti gli altri mazzi esistenti. Ho chiamato questo blog “Tarocchi e Magia” proprio perché penso che queste carte siano magiche, laddove per Magia non si intende la capacità di modificare la realtà a proprio piacimento, bensì quella di rendere manifesta la Realtà all’interno del mondo illusorio nel quale crediamo di vivere.

Sono molti i siti internet, i libri e i corsi che parlano degli Arcani Maggiori, molti meno quelli che trattano degli Arcani Minori. Quando sul web si parla di questi ultimi, quasi senza eccezione vengono mostrate le immagini relative agli Arcani Minori del mazzo Rider-Waite: è una scelta comprensibile, perché si tratta di carte fortemente evocative e di immediata comprensione; credo, però, che gli Arcani Minori dei Tarocchi di Marsiglia, più complessi e meno attraenti a un primo sguardo, siano degni di miglior fortuna rispetto a quella di cui hanno goduto fino ad ora, e ho quindi deciso di dedicare proprio a Loro questo mio blog! Naturalmente parlerò anche dei Tarocchi di Marsiglia in generale e di tutto ciò che essi mi ispirano. Mi auguro di riuscire ad incuriosire gli appassionati di questo argomento e spero che, col tempo, questo blog assuma sempre più la forma di un diario online attraverso il quale condividere i miei interessi e le mie esperienze di vita.

Per quanto riguarda il mio approccio ai Tarocchi, esso è molto semplice perchè essenzialmente visivo: credo, infatti, che essi siano in grado di “parlare” molto chiaramente a coloro che li consultano, basta osservare le figure! So per esperienza che i Tarocchi di Marsiglia possono essere un potente strumento di indagine dell’inconscio (e parlerò di questo argomento, sia pure in maniera generica, in uno dei miei articoli), ma io non sono certo una psicoterapeuta e non ho mai approfondito questi temi, pertanto all’interno di questo blog non troverete un approccio di tipo psicanalitico all’interpretazione degli Arcani.    

Nel mio percorso di studio dei Tarocchi di Marsiglia ho tratto ispirazione da varie fonti, ma in particolar modo dal formidabile testo “La Via dei Tarocchi” di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa, edito da Feltrinelli. Il mazzo da cui ho ricavato le immagini presenti all’interno del blog è quello dei Tarocchi restaurati dallo stesso Jodorowsky e da Philippe Camoin, discendente della famiglia marsigliese che ha stampato i Tarocchi dal 1760. Talvolta ho riportato anche immagini tratte da altri mazzi (in particolar modo il Rider-Waite), ad esempio con l’intento di operare un confronto con i “veri” Tarocchi.          

 

Ermete Trismegisto tra i Tarocchi e il Duomo di Siena

Posted by on Ago 19, 2017 in Tarocchi e antico Egitto | Commenti disabilitati su Ermete Trismegisto tra i Tarocchi e il Duomo di Siena

Duomo di Siena

Il Duomo di S. Maria Assunta a Siena, costruito tra il 1229 e il 1382, è un insigne esempio di architettura romano-gotica. Di particolare pregio e interesse è il suo pavimento, interamente ricoperto da tarsie marmoree: realizzate tra il 1369 e il 1547 da oltre quaranta artisti, queste appaiono come tessere di un grande mosaico. La tarsia posta davanti all’ingresso principale presenta però una singolarità, dal momento che ciò che vi è raffigurato ha ben poco a che fare con la tradizione cristiana: vi si trova infatti l’immagine di Ermete Trismegisto, figura mitica e simbolica che riassume in sè le caratteristiche del dio egizio Thot (considerato l’inventore della scrittura, dell’alchimia e delle scienze) e del corrispondente dio greco Hermes.

Ermete Trismegisto

Nella tarsia, Ermete è rappresentato come un saggio venerando che consegna un volume ad un personaggio posto alla sua destra; la sua mano sinistra è invece poggiata su una lapide sorretta da due sfingi alate, sulla quale sono riportati alcuni versi di due antichi libri attribuiti allo stesso Ermete e facenti parte del cosiddetto Corpus Hermeticum. Alla base del mosaico, un cartiglio in latino recita: «Ermete Mercurio Trismegisto, contemporaneo di Mosè».

Ermete Trismegisto compare anche nei Tarocchi, impersonato dall’Eremita (Arcano VIIII). Ciò spiega la singolarità del nome originale del cartiglio, L’HERMITE: in francese, infatti, la dicitura corretta è ERMITE, e la lettera H è stata aggiunta proprio per sottolineare la corrispondenza tra questa figura e l’Hermes greco, altro volto del Thot egizio.

L'Eremita

Nei Tarocchi, all’Eremita (Arcano VIIII) segue la Ruota della Fortuna (Arcano X), sulla cui sommità troneggia una sorta di sfinge alata che porta una corona sul capo, simbolo della sua regalità. Sorprendentemente, un’immagine molto simile è contenuta in un’altra tarsia del pavimento del Duomo di Siena: si tratta di una ruota a otto raggi dominata da un imperatore assiso in trono e lungo la quale altri tre personaggi cercano di salire o scendere.

La Ruota

Mentre la presenza dell’immagine di Ermete Trismegisto appare del tutto incongrua all’interno di una chiesa cattolica, perfettamente comprensibile, in un luogo di culto di epoca medievale, è la raffigurazione della ruota, simbolo di ciclicità assai diffuso a quei tempi. Ciò che sorprende, però, è la similitudine tra le immagini di Ermete e della ruota e i relativi Arcani dei Tarocchi. A quanto pare, la tarsia che raffigura la ruota sarebbe stata realizzata nel 1372, quando i Tarocchi – almeno ufficialmente – non esistevano ancora. La tarsia sulla quale è impressa l’effigie di Ermete dovrebbe risalire invece al 1488, quando da moto tempo ormai aveva preso avvio la produzione dei Tarocchi: è lecito supporre, dunque, che il Duomo di Siena contenga degli espliciti riferimenti agli Arcani, anche in ragione del fatto che, secondo la tradizione esoterica, essi sarebbero stati creati proprio da Ermete Trismegisto, sotto forma di un’opera conosciuta come Libro di Thot.